02 maggio 2017

Ecce Homo alla Mole di Ancona



Roberto Fanari: 6 settembre 2016  (filo di ferro cotto)

Nella Mole Vanvitelliana di Ancona ha chiuso i battenti Ecce Homo, una mostra dove erano esposte le opere di una trentina di artisti che hanno modellato, piegato, fuso, scolpito, pennellato, intrecciato, saldato i più svariati materiali per raccontarci la loro visione del divenire umano. Il percorso tra le opere e le installazioni ti cattura da subito e se all'inizio ti muovi seguendo le indicazioni della guida nel giro di pochi minuti saranno solo le emozioni o la curiosità a farti scegliere la direzione, senza impedimenti di alcun tipo. Anzi, credo che lo stesso contenitore, la Mole, con i suoi spazi crudi ma autentici, in qualche modo influenzino il percorso e nello stesso tempo diventino testimonianza storica di un altro divenire. Inoltre, la possibilità, anzi l'invito a scattare fotografie, per chi come me ha questo interesse, ti permette di assaporare ogni singola opera nel più piccolo dettaglio e serbarne un ricordo non solo mentale. 

Roberto Fanari: bambina  (filo ferro cotto) -  Francesco Messina : nudo (bronzo)

Marino Mazzacurati: lottatori (bronzo)

Fabio Viale: Souvenir David (marmo)



Giacomo Manzù: Tebe distesa nell'ovale (bronzo)

Mimmo Paladino: Dormienti (terracotta)

Fausto Melotti: La disputa dei sette savi di Atene (pietra di Viggiù)




Novello Finotti: Studio per il grande cobra 2 (bronzo)


                                        Donato Piccolo: Dal Tutto il Nulla e dal Nulla il Tutto... (vetroresina)                                        Giusetta Fioroni: Jane (Austen) (maiolica policroma)

Valerio Trubbiani: Ractus ractus...e  Le morte stagioni (alluminio)

Il "divenire" della Mole: gli intonaci di alcune colonne furono fatti mescolando alla meno peggio sabbia, sassi di mare (sui quali ancora poggia l'edificio) e ramoscelli di vario tipo ancora visibili nel fatiscente conglomerato.

Ancona, Mole Vanvitelliana






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