11 gennaio 2016

Ultimo volo di Gino Sampaolesi








Un viaggio tra l'onirico e l'ironico


Cavallo clandestino

La mostra di Gino Sampaolesi ti attrae a distanza come una calamita, vuoi per quel mix di colori vivi e densi delle sue tele, pulsanti di energia e vitalità allo stato puro, vuoi per quell'ironia di fondo, sottile o sfacciata, che ti fa riconoscere quelle immagini, da subito, come parte del tuo vivere quotidiano o dei tuoi sogni.

Tutto è colore, spennellato condensato modellato come fosse plastilina, reso tridimensionale per far uscire dalla cornice la paura o gli schizzi d'acqua sollevati dall' "Onda anomala" oppure, al contrario, per farti tuffare in una bocca spalancata (Tuffatrice) in compagnia di una farfalla.

Onda anomala


Tuffatrice, particolare


Cin Cin
Ed è sempre un arcobaleno di colori, increspati davanti la prua, a indicare la direzione del...sogno al "Cavallo clandestino" , a trasformare in musica la fisicità del violinista (Farfalla gialla), ad addensare nell'aria il battito d'ali delle farfalle (Papillon).    

Cavallo clandestino -  particolare.

Farfalla gialla

Papillon
Il "Mangiatore di grasso che cola" non riuscirei ad appenderlo in casa, è troppo inquietante... però come non riflettere sul nostro autolesionismo alimentare!

Mangiatore di grasso che cola

Istantanea di un cane sull'orlo di un precipizio
La mostra non è solo pittura ma anche fotografia. E' Gino, stavolta, a mettersi in gioco diventando lui stesso soggetto davanti l'obiettivo del suo amico fotografo Sandro D'Ascanio. Fantasia, sogno, divertimento e una "sana follia", sempre mescolati con un tocco di leggera ironia, si accavallano in ogni immagine e ci fanno conoscere l'uomo Gino, la sua Jesi e la Vallesina in cui vive e lavora.











E se Gino Sampaolesi si fa ritrarre nel suo ambiente, allora anche la mostra nel Palazzo dei Convegni di Jesi deve trasformarsi in qualcosa di familiare che riesca a farci immergere  nel luogo dove l'artista dà concretezza alle sue visioni. E'  Serena Gambelli, con la sua sensibilità, a far rivivere tra le tele lo studio di Gino: i suoi pennelli, i barattoli, le lampade appese al filo, il carrello, la sedia, il grembiule, imbrattati dagli stessi colori e odori  dei suoi quadri.     

Prova di sforzo

Libellule

Baby Sniper

Jesi, Palazzo dei Convegno - "Ultimo volo" di Gino Sampaolesi

Jesi, Palazzo dei Convegno - "Ultimo volo" di Gino Sampaolesi
In quella mezz'ora di mostra mi sono divertito, gli occhi godevano e la mente era lì lì per... volare. Peccato non aver visto la performance inaugurale di Gino  alla guida, nel centro storico di Jesi, di un piccolo aereo azionato da quattro motori...umani; ad averlo saputo prima e in ossequio all'Arte sarei stato disposto a trasformarmi anche in pista d'atterraggio.